GRUPPO EDITORIALE JACKSON
1989/1990 - 24/24: COMPLETA
Nata dalle ceneri di VideoGiochi, Guida Videogiochi è ufficialmente la seconda testata, pubblicata tra il 1989 e il 1990, dal Gruppo Editoriale Jackson. Anche se a molti di voi il nome risulterà sconosciuto,GVG, con i suoi inserti Console – che erano a tutti gli effetti una rivista a parte – pur inferiori alle rivali The Games Machine di Xenia e K– guida al divertimento elettronico della Glénat, era una pioniera in ambito consolistico.
Merito di questa diversità, in un panorama editoriale videoludico che si concentrava prevalentemente su Amiga e computer in generale, era di affidarsi come fonte di informazione e articoli da cui attingere e tradurre, a due famose riviste francesi. Una scelta più unica che rara, da sempre le riviste di riferimento prese dalle case editrici sono UK, tornando a “TGM” come esempio, le riviste britanniche che detenevano l'esclusiva erano rispettivamente l'omonima“The Games Machine” mentre “K” sfruttava “ACE”. La Jackson puntò invece su “Micro News” e su “Tilt”.
Da “Tilt” - una delle più antiche riviste europee di videogames, con uno stile che si avvicina a“Computer+Videogiochi – prendevano tutta la prima parte, news e recensioni, che si distinguevano per la votazione con le stellette, mentre la parte delle news e recensioni sul panorama console era presa da “Micro News”. In seguito visto il buon successo, questa sezione venne staccata dalla rivista e messa in un inserto – redatto proprio come una rivista – che prese il nome di “Console”.
Con le anteprime e recensioni per PC Engine, Nes, Master System e Megadrive divenne il punto di riferimento per chi si avventurava nell'allora quasi sconosciuto mondo delle Console. Prima di “Game Power”, “Consolemania” e“CVG” c'era “Guida Videogiochi”. L' inserto “Console” è indubbiamente un reperto dell'archeologia videoludica di straordinaria importanza.
Per gli amanti delle console era un vero paradiso, tra le tante hit recensite, come non ricordare i classici Nes, Bionic Commando e il gioco di Dragonball, Victory Road... e le prime foto di un gioco per anni tanto atteso, Metal Gear! Per le macchine Sega ricordiamo un paio di giochi, Wonderboy 3 è il capolavoro che conosciamo tutti e Last Battle era il gioco più desirato e idolatrato dell'appena arrivata console a 16 bit . Ottimo poi il primo reportage sul Pc Engine con ben dieci giochi trattati, vedere le coloratissime foto di conversioni quali Vigilante, Pacland, Ninja Warriors e Side Arms non poteva che far sbavare ogni appassionato di coin-op che si rispetti. Per farvi capire quanto erano uniche e rare le sue recensioni ricordiamo la versione Megadrive di Super Thunderblade, un gioco che in tutto il mondo hanno recensito al massimo cinque riviste!
Ma quanto c'è di tradotto e quanto c'è di originale? Tutta la parte di news era come detto di “Tilt”, tranne le info prettamente nostrane, le recensioni erano prese pari pari dalle riviste estere, come anche la rubrica Insert Coin, non solo i testi, ma anche le foto sono identiche, e spesso si limitavano a tradurre il testo. Le classifiche ovviamente erano nostre, ma in generale quasi la totalità era tradotta.
Durante una chiacchierata con Massimiliano Anticoli – capo redattore di Guida Videogiochi, che gentilmente ha dato molte informazione per questo articolo – scopriamo l'aneddoto che si cela dietro al cambio di nome, avvenuto al sedicesimo numero, diventando “Trucchi & Segreti Videogiochi”:
“Mmhh... non mi ricordo ora (ride)... credo per qualche critica giunta, perché "Guida" sapeva troppo di "catalogo"...”
La rivista andava molto bene, ma nonostante ciò chiuse presto e si trasformò in “Computer+Videogiochi”. Ancora una volta Max fruga nei suoi ricordi:
“Con GVG (Guida Videogiochi) volevamo tornare nelle edicole con una rivista forte, e ci siamo riusciti, il progetto CVG (Computer+Videogiochi) è nato dopo. Ma GVG è nata per durare, ma poi si è evoluta. Avevamo anche delle critiche, dovute alle news non sempre nuove, ma era dovuto a una latenza tra la rivista Tilt e noi. ”
Un altro marchio di fabbrica di questa testata era il formato, dopo l'esperienza negativa del simil giornale in grande formato A3, tentato con alcuni numeri di “Videogiochi”, e contro tendenza del formato A4 o A4 allargato (per impedire grezzamente le fotocopie), GVG era un Pocket, ovvero A5 (in parole povere la metà di un foglio“normale”). Probabilmente per un bisogno di distinguersi, e il formato tascabile, unito a una grafica semplice, quasi minimalista, ha permesso di raggiungere questo obbiettivo.
E con questo siamo giunti alla fine del nostro viaggio, “Guida Videogiochi” durò solo 17 numeri, dal 1989 a 1990, prima di diventare, con la medesima redazione, “Computer+Videogiochi”, terza e ultima rivista della Jackson.